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GIACOMO VENTURA A FRANCESCO SFORZA
9 luglio 1458, Campi. Originale.

Illustrissime princeps et domine post debitas recommendationes. Ricevi lectera dala illustrissima et magnifica signoria vostra et la lectera di passo gratissima, la quale spero di corto operare, et di tucto ringratio la prefata illustre magnifica signoria vostra, alla quale farò risposta narrando quanto intendo et andando sempre a buona fe’. Et primo, a quanto ella scrive di Francia, che se con li effecti si seghuirà quanto si scrive per la illustre magnifica signoria vostra, come ò scripto, ne seghuirà fermeza et acrescimento del vostro tranquillo stato per sempre, altrimenti operando, ne seghuirà l’opposito. Dalla città nostra ogni dì di tucto dè essere certificata la illustre prefata magnifica signoria vostra, la quale tenga questo fermo concepto et proposito regha: et sia che stato si vuole, mai, non che per via di lega, ma né in facti né in parole, s’à a fare contro la casa di Francia, ma piacere quanto si potrà, et scriva o dichi chi vuole il contrario, che si è quanto dico et scrivo. In Araona à essere novità tra el re di Navarra et il figliuolo del maestro di sco Iacopo et e raonesi ànno a fare triegua con Provenza et con Genova contro a dompno Ferrando, il perché si vede essere impossibile tenga il reame et stimasi ci renderà Castiglioni et Ghavorrano. Borgogna, che è in bonissima dispositione con la sacra maestà del re di Francia per la morte del re da Raona, suo collegato, di che perde riputatione assai, ora di miglior voglia viverrà. Inghilterra in tribulationi si trova. Il perché la maestà del re di Francia, spedito dal’altre cure di là, in tucto actenderà a facti di Italia, come fa, non stante la illustre magnifica signoria vostra n’abbi contrario aviso al mio. Et oggi usa questa maestà franciosa tractare le sue imprese segretissime et buon consiglio. Ha la prefata illustre magnifica signoria vostra bellissimo et saluberrimo partito per lo stato suo fermare alle mani et ancora per la città nostra et per tucta Ytalia che avesse mai signore. Idio voglia che a tempo lo prendiate, che, conosciuto el grandissimo sapere della magnifica signoria vostra, non credendo a falsi ricordi et conforti d’altri, fermamente spero eleggerà la migliore parte. Che Idio così vi conceda la gratia et la illustre magnifica signoria vostra, alla quale come fidelissimo servidore ch’io sono largamente mio parere et quanto s’intende et conosce dovere essere scrivo con sicurtà et a buon fine, l’Altissimo conservi et augumenti per secula. Datum nel castello di Campi ad VIIII di luglio MCCCCLVIII.
Vestre illustris magnifice dominationis servitor Iacobus de Venturis potestas.

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